Traduire la poésie: l'action du style. Erba et Luzi traducteurs de Michaux.

Grata, Giulia (2012) Traduire la poésie: l'action du style. Erba et Luzi traducteurs de Michaux. Bologna: Centro di Studi Linguistico-Culturali (CeSLiC) e Alma Mater Studiorum, Università di Bologna. ALMADL - Area Sistemi Dipartimentali e Documentali, ISBN 9788898010080. DOI 10.6092/unibo/amsacta/3542. In: Quaderni del CeSLiC. Occasional Papers A cura di: Miller, Donna Rose. ISSN 1973-221X .
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Abstract

Il testo rielabora un seminario tenuto all’Università di Bologna il 28 marzo 2012 nel quadro del corso di Traduzione francese di Giovanni Tallarico e sotto il patrocinio del CeSLiC. Accantonando il dibattito sull’intraducibilità della poesia, l’autrice si propone d’indagare che cosa la traduzione poetica possa effettivamente tradurre, articolando un percorso in due sezioni: un’introduzione a carattere teorico corredata da esempi, seguita da un saggio di analisi testuale. Nella prima sezione si individua nell’apertura metaforica il modo di significare caratteristico del testo poetico moderno (Renzi 1991). Si osserva il modo in cui questa apertura si genera nel testo attraverso l’azione dello stile. Rifiutando, sulla scorta di Meschonnic (1969), d’intendere lo stile come ‘scarto dalla norma’, si giunge a definirlo piuttosto come l’istituzione di un sistema di corrispondenza inedito tra significato e significante, in un processo di rimotivazione del rapporto segnico (Risset 2011) che è proprio del testo letterario. Lo stile investe perciò tutti i livelli del significante, dall’ordine delle parole al tratto pertinente del singolo fonema, e a tutti i livelli si può sorprenderne l’azione osservando l’intreccio tra il piano dell’equivalenza e quello della differenza (Jakobson 1987a). Proseguendo la riflessione, si osserva che le virtualità dello stile inscritte nel testo si dispiegano nello spazio e nel tempo di una particolare tradizione, assumendo in essa valori specifici differenti e mutevoli nel corso delle generazioni. L’incommensurabilità tra diverse tradizioni recide la possibilità di una qualsiasi sostituibilità o equivalenza tra testo originale e testo tradotto, che sono piuttosto termini distinti di una relazione. Questo aspetto è sviluppato con riferimento alla riflessione di Fortini (1987 e 2011) da cui viene mutuata la distinzione fra tre tipi di traduzione: parafrasi, traduzione d’arte e rifacimento. La riflessione introduttiva è illustrata, nella seconda parte, attraverso l’analisi di un componimento di Henri Michaux, La Cordillera de los Andes, a fronte delle traduzioni italiane di Luciano Erba e di Mario Luzi. La prima tende a levigare le asperità lessicali, metriche e sintattiche dell’originale, muta il quadro enunciativo del testo e ne scongolge l’impianto assiologico. La seconda opera più sottilmente con sfumature di registro e lievi sfasamenti semantici, aprendolo ad una dimensione trascendente. Lo studio fornisce alcuni punti di riferimento essenziali in merito al dibattito sulla traduzione poetica nel Novecento. Accetta l’ipotesi che la traduzione poetica possa mirare a tradurre un sistema stilistico, ferma restando la diversità dei valori che questo assumerà entro la letteratura della lingua d’arrivo. Illustra infine, attraverso un’analisi originale, i modi concreti e le diverse misure in cui due poeti-traduttori trasformano il medesimo testo originale attingendo alle proprie diverse poetiche e risorse stilistiche.

Abstract
Tipologia del documento
Monografia (Saggio)
Autori
AutoreAffiliazioneORCID
Grata, Giulia
Parole chiave
Testo poetico – Traduzione – Stile – Tradizione – Henri Michaux
Settori scientifico-disciplinari
ISSN
1973-221X
ISBN
9788898010080
DOI
Data di deposito
15 Nov 2012 08:43
Ultima modifica
07 Lug 2015 13:06
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