Geologie poetiche e stratificazioni narrative: una urbanistica letteraria italiana ecologica per il secondo decennio del ventesimo secolo

Tonfoni, Graziella (2012) Geologie poetiche e stratificazioni narrative: una urbanistica letteraria italiana ecologica per il secondo decennio del ventesimo secolo. [Preprint]
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In questo saggio, la scrittrice affronta il problema del rumore linguistico, nota come l'acustica poetica attuale, sia stata profondamente trasformata, nelle sue linee di tendenza, dai tool tecnologici della narrativa ubiquita. Comparare lo stesso concetto di versificazione, con quello di tessuto narrativo stratificato, significa dovere passare attraverso la precisa elaborazione di nuovi criteri per una urbanistica ecologica della critica contemporanea. Esistono 'autori grattacielo', le cui pile di volumi svettano negli spazi di vendita, scrittori, che si fanno conoscere ed apprezzare in una alta visibilità di classifiche. Si osservano, inoltre, conurbazioni diffuse, in 'piccoli libretti a schiera', di scrittori, che aderiscono a criteri di leggibilità piatti, linearmente distribuiti. Si tratta di profili delimitati, definiti sulla base di precise selezioni areali, a scelta tematica, i cui singoli esponenti, si occupano direttamente della loro promozione personale, senza delegare la propria agenda ad agenzie letterarie, diffuse sul territorio. I criteri, che rendono classificabili queste strutturazioni di pagine, con annessi spazi web, veri e propri garage di stile, espressività asimmetriche in blog, presentazioni in portale pubblico,sono, a loro volta, differenziati. La eventuale compilazione di brevi consuntivi, che risultino strumenti orientativi provvisori, tesi ad indicare le identità distribuite, le autorialità diffuse, rispetto ai baluardi consolidati, dalle pagine della critica dei quotidiani nazionali, o dei periodici, diventa quindi operazione delicata, di eccessiva difficoltà, che solo può definirsi momentaneamente esaustiva, parametrizzata secondo valori di assoluta relatività, di totale approssimazione. Una considerazione ecologica, delle letterature locali attuali, pone come presupposto primario, che testi di crudezza eccessiva, risultato di operazioni di compattazione in paragrafi, derivati da elaborazione sistematica di mala informazione, a gossip denigratorio, vengano ricondotti al genere della fola, macinati in favola, riassorbiti in una cloud prose, che rasenti la letteratura orale di matrice esquimese, ove ruoli, identità, fatti, eventi e rapporti interpersonali, risultano, per il lettore occidentale, grotteschi al punto da capovolgere, ogni sigla, di classificazione plausibile. Liberato così il campo da tanta coltura autoctona, sottobosco fitto di sorde recriminazioni, si aprono varchi in paesaggi, che presentano lessicologie aperte, fra loro comparabili. Il recupero della matrice locale può essere affiancato dalla riconversione ecologica, di poesie diffuse, prima di essere state rilette. Sono gli stessi emergenti, che sembrano volerle addirittura ritirare dal mercato, per ripensarne i lemmi, da riproporre in più amalgamata sequenza, in un non definito, successivo tempo di riflessione. Si osserva, in questo articolo, come l'attuale letterarietà italo parlante, sia dominata da un senso del provvisorio, che produce significati transitori. Si nota come molti autori, numerose autrici, che si sono dedicate, negli ultimi anni, esclusivamente alla caricatura ossessiva, di guizzo romanzesco, ed alla miniaturizzazione di profili smaterializzati, a pixel, sintatticamente modificati, vorrebbero potere essere costretti, a ritirare almeno una metà della loro deludente produzione, che avevano rapidamente pubblicato, presso alcune fra le maggiori case editrici nazionali. Si propone quindi la soluzione ecologica, si invita a progettare una urbanistica attenta alle uscite di emergenza poetiche, di spessore ipercritico, per evitare manifestazioni di affanno narratologico, da parte di prosatrici pentite, che vedrebbero loro stesse, ben volentieri, alcune delle loro improvvisate fiabesche espressioni, raggiungere un ecocompatibile macero. In sintesi, si consiglia di introdurre la prassi del ripensamento, fornendo quindi una second chance, ad autori di veri e propri scempi idiomatici, in volumetriche ristrutturazioni, che si rivelano avverbialmente abusive. La scienziata conclude sottolineando come la prassi del togliere per levare, nel secondo decennio del ventunesimo secolo, sia preferibile a quella dell'aggiungere per ammassare. Ogni autore sia invitato a rispettare, proporre una dieta di lettura non intossicante. Parallelamente sollecitato a non volere poi a sua volta, inquinare le mentalità altrui, con rigurgiti del tutto contenibili, seguendo una precettistica di salute pubblicata, in prosa naturale, equa e sostenibile.

Abstract
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Preprint
Autori
AutoreAffiliazioneORCID
Tonfoni, Graziella
Parole chiave
ecologia testuale lessico sostenibile morfologia ecocompatibile
Settori scientifico-disciplinari
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Data di deposito
16 Apr 2012 08:02
Ultima modifica
25 Nov 2013 10:12
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