Molari, Pier Gabriele
(2012)
Due libri su Piero della Francesca
-La soluzione del cosiddetto enigma della flagellazione di Cristo
-Il ritrovamento a Ferrara degli affreschi già dal Vasari ritenuti perduti.
Bologna:
Università di Bologna,
DOI
10.6092/unibo/amsacta/3513.
Full text available as:
Abstract
Contenuto del Libro I
L’interpretazione dell’iconografia della Flagellazione di Piero della Francesca è dibattuta da lungo tempo e non ha trovato fino ad ora una risposta definitiva malgrado i numerosi tentativi.
In questo saggio si associa la Flagellazione alla tavola detta di San Bernardino, ora a Brera, e alle tavolette dei Signori di Montefeltro, ora alla Galleria degli Uffizi di Firenze, ipotizzando che esse appartengano ad un'unica opera, realizzata da Piero per la meditazione di Federico da Montefeltro.
L’inedito e forse ardito accostamento pone l'insieme dei quattro dipinti sotto la stessa ottica e ne permette una definitiva interpretazione iconografica, come pure una datazione certa.
Collocando l’insieme delle tavole nel loco sacro del Palazzo Ducale di Urbino si scoprono coinvolgenti scenari di luce che danno una nuova visione dell’opera e della personalità di Piero della Francesca.
Viene poi accostata alla Flagellazione la scritta presente sul fregio della cosiddetta Cappellina del perdono e si scopre quale sia il tema dominante del dipinto: l’affermazione del primato dell’imperatore romano sulla Chiesa di Cristo, primato conferito da Dio stesso: era proprio questo il tema principale in discussione nelle corti italiane di allora, tema filtrato attraverso la delega divina ad esercitare la giustizia.
Contenuto del Libro II
Anche se il Vasari scrive che a Ferrara non rimane traccia degli affreschi di Piero, se non in una cappella della chiesa di S. Agostino e per altro in cattive condizioni, gli affreschi di palazzo Schifanoia permettono di rileggere intere pagine dell’Alberti e di sentirlo vivo tramite la mano di Piero e permettono anche di capire meglio il tema trattato ad Urbino e cioè quello del primato dell’imperatore sulla Chiesa di Cristo e la delega divina per la giustizia.
L’aver identificato Leon Battista Alberti nel personaggio di destra della Flagellazione e anche lo stesso Piero nel San Giovanni Battista della Tavola di Brera rende credibile e affascinante questo accostamento. Si riscopre l’origine del pensiero di Piero e il grande sogno di poter avere una giustizia uguale per tutti e si può mettere a fuoco anche una posizione più radicale di Piero su questo tema rispetto a quanto appare nei dipinti di Urbino.
Le molte cose celate negli affreschi dei Mesi di Palazzo Schifanoia permettono di proporre intere parti come opera di Piero e di considerarli come gli affreschi ritenuti perduti dal Vasari.
Viene mantenuta l’attuale attribuzione a Francesco del Cossa solo per i tre campi posti in alto nella parete dalla parte dell’anticamera. Si rivede anche l’interpretazione corrente di una cedola della Tesoreria Estense.
Contenuto dell’appendice
Le tesi sostenute nei due libri rendono agevole identificare i personaggi ritratti nella La Madonna di Senigallia, permettono una nuova lettura di alcuni dipinti dell’epoca quali L’adorazione dei magi di Marco Carpiso e permettono di dare significato alla tavola di Giusto di Gand detta La Comunione dei Santi.
Si riportano le scritte presenti nell’intorno del loco sacro del Palazzo Ducale di Urbino.
Si identificano, attraverso una numerazione, i personaggi rappresentati nelle principali tavole citate nel testo.
Una tavola cronologica di alcuni eventi del periodo fornisce una rapida consultazione delle sequenze cercate.
Il presente saggio è una revisione con numerose aggiunte e correzioni di due precedenti e-book:
- Piero della Francesca: la soluzione dell’enigma della Flagellazione e il ritrovamento dell’affresco perduto
http://amsacta.cib.unibo.it/2860 del 1/12/2010
- La soluzione dell’enigma di Piero della Francesca
http://amsacta.cib.unibo.it/2663 del 1/9/2009
Abstract
Contenuto del Libro I
L’interpretazione dell’iconografia della Flagellazione di Piero della Francesca è dibattuta da lungo tempo e non ha trovato fino ad ora una risposta definitiva malgrado i numerosi tentativi.
In questo saggio si associa la Flagellazione alla tavola detta di San Bernardino, ora a Brera, e alle tavolette dei Signori di Montefeltro, ora alla Galleria degli Uffizi di Firenze, ipotizzando che esse appartengano ad un'unica opera, realizzata da Piero per la meditazione di Federico da Montefeltro.
L’inedito e forse ardito accostamento pone l'insieme dei quattro dipinti sotto la stessa ottica e ne permette una definitiva interpretazione iconografica, come pure una datazione certa.
Collocando l’insieme delle tavole nel loco sacro del Palazzo Ducale di Urbino si scoprono coinvolgenti scenari di luce che danno una nuova visione dell’opera e della personalità di Piero della Francesca.
Viene poi accostata alla Flagellazione la scritta presente sul fregio della cosiddetta Cappellina del perdono e si scopre quale sia il tema dominante del dipinto: l’affermazione del primato dell’imperatore romano sulla Chiesa di Cristo, primato conferito da Dio stesso: era proprio questo il tema principale in discussione nelle corti italiane di allora, tema filtrato attraverso la delega divina ad esercitare la giustizia.
Contenuto del Libro II
Anche se il Vasari scrive che a Ferrara non rimane traccia degli affreschi di Piero, se non in una cappella della chiesa di S. Agostino e per altro in cattive condizioni, gli affreschi di palazzo Schifanoia permettono di rileggere intere pagine dell’Alberti e di sentirlo vivo tramite la mano di Piero e permettono anche di capire meglio il tema trattato ad Urbino e cioè quello del primato dell’imperatore sulla Chiesa di Cristo e la delega divina per la giustizia.
L’aver identificato Leon Battista Alberti nel personaggio di destra della Flagellazione e anche lo stesso Piero nel San Giovanni Battista della Tavola di Brera rende credibile e affascinante questo accostamento. Si riscopre l’origine del pensiero di Piero e il grande sogno di poter avere una giustizia uguale per tutti e si può mettere a fuoco anche una posizione più radicale di Piero su questo tema rispetto a quanto appare nei dipinti di Urbino.
Le molte cose celate negli affreschi dei Mesi di Palazzo Schifanoia permettono di proporre intere parti come opera di Piero e di considerarli come gli affreschi ritenuti perduti dal Vasari.
Viene mantenuta l’attuale attribuzione a Francesco del Cossa solo per i tre campi posti in alto nella parete dalla parte dell’anticamera. Si rivede anche l’interpretazione corrente di una cedola della Tesoreria Estense.
Contenuto dell’appendice
Le tesi sostenute nei due libri rendono agevole identificare i personaggi ritratti nella La Madonna di Senigallia, permettono una nuova lettura di alcuni dipinti dell’epoca quali L’adorazione dei magi di Marco Carpiso e permettono di dare significato alla tavola di Giusto di Gand detta La Comunione dei Santi.
Si riportano le scritte presenti nell’intorno del loco sacro del Palazzo Ducale di Urbino.
Si identificano, attraverso una numerazione, i personaggi rappresentati nelle principali tavole citate nel testo.
Una tavola cronologica di alcuni eventi del periodo fornisce una rapida consultazione delle sequenze cercate.
Il presente saggio è una revisione con numerose aggiunte e correzioni di due precedenti e-book:
- Piero della Francesca: la soluzione dell’enigma della Flagellazione e il ritrovamento dell’affresco perduto
http://amsacta.cib.unibo.it/2860 del 1/12/2010
- La soluzione dell’enigma di Piero della Francesca
http://amsacta.cib.unibo.it/2663 del 1/9/2009
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
Piero della Francesca
Rinascimento
Subjects
DOI
Deposit date
22 Oct 2012 08:40
Last modified
29 Jan 2013 10:20
URI
Other metadata
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
Piero della Francesca
Rinascimento
Subjects
DOI
Deposit date
22 Oct 2012 08:40
Last modified
29 Jan 2013 10:20
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