De Giorgi, Margherita
(2012)
«To be renewed again». Esperienze di butō in Europa: Yvonne Pouget, Imre Thormann e Xavier Le Roy.
Bologna:
Alma Mater studiorum - Università di Bologna. Dipartimento di Musica e Spettacolo e ALMADL - Area Sistemi Dipartimentali e Documentali,
p. 282.
ISBN 9788898010059.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/3565.
In: Arti della performance: orizzonti e culture
(2).
A cura di:
Casari, Matteo ;
Guccini, Gerardo.
ISSN 2421-0722 .
Full text available as:
Abstract
Il termine «eresia europea», attribuito dal danzatore Kasai Akira al butō, non denota solo un fenomeno storico ed estetico. Vale a rintracciare ancor più oggi, ad ampio spettro, la necessità di adeguare i modelli di corporeità e soggettività «occidentali» a cambiamenti profondi nella società e nella cultura. In seno al contesto euro-americano, questa necessità produce talvolta punti di contatto tra ricerche apparentemente distanti, in primo luogo dal Sol Levante. Il volume si ripropone di aggiornare l'indagine sul butō nel campo delle arti performative da questa prospettiva, evidenziando lo statuto peculiare che gli compete. L'analisi verte sulla specificità del lavoro corporeo, che confrontiamo con altre esperienze del suo contesto di nascita, dall'avanguardia artistica del Novecento alla filosofia dell'azione di Mishima Yukio. Diversi nodi concettuali vengono intrecciati così come testimonianze dirette di artisti, avvicinando sovente i Somatic Studies, in vista di un abbozzo interpretativo che meglio si adatti alle dinamiche attuali del butō. Ad oggi la danza delle tenebre (ankoku butō) indica ancora un nucleo ideologico e operativo condiviso. Ciò comporta che si giunga anche a sovvertire gli stilemi sviluppati dai maestri proprio in virtù di una «riappropriazione poetica» dell'identità quale essi ricercarono e promossero. Di qui, artisti come Yvonne Pouget e Imre Thormann propongono metodi di allenamento, estetiche e produzioni che smarcano il lavoro del performer da riduzioni di tipo orientalista. Nel lavoro di Xavier Le Roy sul fenomeno è infine espressa una tensione complementare, vale a dire una possibile modalità di dialogo drammaturgico con il butō da parte di altre tendenze ad esso esterne, nel ripensare lo spettacolare e la figura del performer.
The term «European heresy», ascribed to butō by the dancer Kasai Akira, doesn't denote an only historical and aesthetic phenomenon. It traces, today and in a broader-spectrum, a necessity to adapt «occidental» corporeality and subjectivity models to the recent deep changes in society and culture. Within the Euro-american context, this necessity sometimes produces connections among seamingly far off researches, even not in regards to Japan. This essay aims to offer a supplement to butō analysis in the Performing Art field by this perspective, underlining its own peculiar constitution. The focus lies on its specific bodily and training concerns, which are compared with other experiences from the milieu where it was born, as the 20th century Avant-garde Art and the Philosophy of Action by Mishima Yukio. Different concepts and direct accounts from artists are interlaced, approaching the Somatic Studies, in order to develop an outline for a more effective interpretation of topical dynamics in butō. At present, the Dance of Darkness (ankoku butō) still represents a common ideological and effective core. This also involves a subversion of the style patterns inherited from the masters just in the name of a «poetical reappropriation» of identity for the Self, equal to the one they seeeked for and promoted. Thus, artists as Yvonne Pouget and Imre Thormann bring some training methods, aestethics and productions detaching from an orientalistic semplification. Xavier Le Roy's work on this phenomenon eventually shows a complementary strain, or an operational confrontation in dramaturgy regarding butō from external trends, on spectacular parameters and conceptions over the performer.
Abstract
Il termine «eresia europea», attribuito dal danzatore Kasai Akira al butō, non denota solo un fenomeno storico ed estetico. Vale a rintracciare ancor più oggi, ad ampio spettro, la necessità di adeguare i modelli di corporeità e soggettività «occidentali» a cambiamenti profondi nella società e nella cultura. In seno al contesto euro-americano, questa necessità produce talvolta punti di contatto tra ricerche apparentemente distanti, in primo luogo dal Sol Levante. Il volume si ripropone di aggiornare l'indagine sul butō nel campo delle arti performative da questa prospettiva, evidenziando lo statuto peculiare che gli compete. L'analisi verte sulla specificità del lavoro corporeo, che confrontiamo con altre esperienze del suo contesto di nascita, dall'avanguardia artistica del Novecento alla filosofia dell'azione di Mishima Yukio. Diversi nodi concettuali vengono intrecciati così come testimonianze dirette di artisti, avvicinando sovente i Somatic Studies, in vista di un abbozzo interpretativo che meglio si adatti alle dinamiche attuali del butō. Ad oggi la danza delle tenebre (ankoku butō) indica ancora un nucleo ideologico e operativo condiviso. Ciò comporta che si giunga anche a sovvertire gli stilemi sviluppati dai maestri proprio in virtù di una «riappropriazione poetica» dell'identità quale essi ricercarono e promossero. Di qui, artisti come Yvonne Pouget e Imre Thormann propongono metodi di allenamento, estetiche e produzioni che smarcano il lavoro del performer da riduzioni di tipo orientalista. Nel lavoro di Xavier Le Roy sul fenomeno è infine espressa una tensione complementare, vale a dire una possibile modalità di dialogo drammaturgico con il butō da parte di altre tendenze ad esso esterne, nel ripensare lo spettacolare e la figura del performer.
The term «European heresy», ascribed to butō by the dancer Kasai Akira, doesn't denote an only historical and aesthetic phenomenon. It traces, today and in a broader-spectrum, a necessity to adapt «occidental» corporeality and subjectivity models to the recent deep changes in society and culture. Within the Euro-american context, this necessity sometimes produces connections among seamingly far off researches, even not in regards to Japan. This essay aims to offer a supplement to butō analysis in the Performing Art field by this perspective, underlining its own peculiar constitution. The focus lies on its specific bodily and training concerns, which are compared with other experiences from the milieu where it was born, as the 20th century Avant-garde Art and the Philosophy of Action by Mishima Yukio. Different concepts and direct accounts from artists are interlaced, approaching the Somatic Studies, in order to develop an outline for a more effective interpretation of topical dynamics in butō. At present, the Dance of Darkness (ankoku butō) still represents a common ideological and effective core. This also involves a subversion of the style patterns inherited from the masters just in the name of a «poetical reappropriation» of identity for the Self, equal to the one they seeeked for and promoted. Thus, artists as Yvonne Pouget and Imre Thormann bring some training methods, aestethics and productions detaching from an orientalistic semplification. Xavier Le Roy's work on this phenomenon eventually shows a complementary strain, or an operational confrontation in dramaturgy regarding butō from external trends, on spectacular parameters and conceptions over the performer.
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
butō somatica Europa performance avanguardie
Subjects
ISSN
2421-0722
ISBN
9788898010059
DOI
Deposit date
19 Nov 2012 09:09
Last modified
14 May 2021 10:16
URI
Other metadata
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
butō somatica Europa performance avanguardie
Subjects
ISSN
2421-0722
ISBN
9788898010059
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