Rizzi, Francesco
(2023)
To wake the morn and sentinel the night: Arte Digitale e NFT.
Bologna:
Dipartimento delle Arti,
p. 154.
ISBN 9788854971103.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/7267.
In: ARTYPE | Aperture sul contemporaneo
(16).
A cura di:
Grandi, Silvia.
ISSN 2465-2369.
Full text available as:
Abstract
Lo scopo di questo elaborato è di indagare e tracciare l’evoluzione dell’arte digitale, partendo dalle sue origini fino a trattare le più recenti tematiche sul mondo dei non-fungible-token, discutendone anche le relative modalità espositive. Una tecnologia nata nel primo decennio degli anni Duemila, entrata nel mondo dell’arte come fenomeno in costante crescita, è quella dei non-fungible-token. Comunemente chiamati NFT, si basano sulla tecnologia blockchain e sono stati in grado di dare risposte a dubbi e critiche sollevate già negli anni Novanta. Una delle caratteristiche più importanti degli NFT è la possibilità di dimostrare in modo affidabile autenticità e proprietà di un’opera. Nati ufficialmente nel 2014 con la coniazione della prima opera associata ad un NFT, ovvero Quantum di Kevin McCoy, essi sono stati oggetto di un boom mediatico partito dalla celebre vendita dell’11 marzo 2021 dalla Casa d’Aste Christie’s. I non-fungible-token offrono, tra le svariate applicazioni possibili, l’opportunità di certificare digitalizzazioni di opere fisiche o di collegare un certificato, caricato su blockchain, ad un’opera fisica. Per fruire degli NFT, oltre alla visualizzazione delle opere d’arte sulle piattaforme di mercato NFT o sui loro wallet, i collezionisti e le istituzioni hanno pochi mezzi. Tra le diverse soluzioni possibili per l’esposizione delle opere, sono impiegati display, proiettori e monitor. Le componenti che accrescono in maniera esponenziale le modalità di fruizione di queste opere sono le diverse piattaforme del Metaverso, che aprono le possibilità di esporre in uno spazio virtuale visibile a livello globale.
Abstract
Lo scopo di questo elaborato è di indagare e tracciare l’evoluzione dell’arte digitale, partendo dalle sue origini fino a trattare le più recenti tematiche sul mondo dei non-fungible-token, discutendone anche le relative modalità espositive. Una tecnologia nata nel primo decennio degli anni Duemila, entrata nel mondo dell’arte come fenomeno in costante crescita, è quella dei non-fungible-token. Comunemente chiamati NFT, si basano sulla tecnologia blockchain e sono stati in grado di dare risposte a dubbi e critiche sollevate già negli anni Novanta. Una delle caratteristiche più importanti degli NFT è la possibilità di dimostrare in modo affidabile autenticità e proprietà di un’opera. Nati ufficialmente nel 2014 con la coniazione della prima opera associata ad un NFT, ovvero Quantum di Kevin McCoy, essi sono stati oggetto di un boom mediatico partito dalla celebre vendita dell’11 marzo 2021 dalla Casa d’Aste Christie’s. I non-fungible-token offrono, tra le svariate applicazioni possibili, l’opportunità di certificare digitalizzazioni di opere fisiche o di collegare un certificato, caricato su blockchain, ad un’opera fisica. Per fruire degli NFT, oltre alla visualizzazione delle opere d’arte sulle piattaforme di mercato NFT o sui loro wallet, i collezionisti e le istituzioni hanno pochi mezzi. Tra le diverse soluzioni possibili per l’esposizione delle opere, sono impiegati display, proiettori e monitor. Le componenti che accrescono in maniera esponenziale le modalità di fruizione di queste opere sono le diverse piattaforme del Metaverso, che aprono le possibilità di esporre in uno spazio virtuale visibile a livello globale.
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
Arte digitale, NFT
Subjects
ISSN
2465-2369
ISBN
9788854971103
DOI
Deposit date
17 May 2023 08:02
Last modified
17 May 2023 08:26
URI
Other metadata
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
Arte digitale, NFT
Subjects
ISSN
2465-2369
ISBN
9788854971103
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