“Non giudicare a prima vista”: un percorso di educazione inclusiva e interculturale

Augenti, Maria Antonietta (2023) “Non giudicare a prima vista”: un percorso di educazione inclusiva e interculturale. In: Didattica e inclusione scolastica - Inklusion Im Bildungsbereich Vernetzt: costruire comunità, 3-3-2023, Università di Bressanone.
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Abstract

“Non giudicare a prima vista”: un percorso di educazione inclusiva e interculturale La scuola rappresenta un luogo relazionale di fondamentale importanza e la classe è il microcosmo che rispecchia la diversità nella società e del territorio in cui si colloca la scuola (Pastori, 2015). Le migliori esperienze pedagogiche e didattiche mostrano, infatti, che l’integrazione degli stranieri costituisce un’occasione insuperabile di diversificazione delle strategie didattiche, ampliamento culturale e apertura della classe (Santerini, 2001). Ma non solo, quando la complessità delle scuole odierne, interseca la dimensione della disabilità è necessario avviare un processo di educazione inclusiva come «processo di trasformazione dei sistemi educativi e della cultura di base che consenta a tutti gli studenti di partecipare pienamente ed equamente ai processi di apprendimento che avvengono nelle istituzioni scolastiche» (D'Alessio, 2008). La proposta didattica qui presentata si è posta un duplice obiettivo: la progettazione e lo sviluppo di apprendimenti in un’ottica di interdisciplinarietà, ma soprattutto la promozione di una cultura del rispetto, della solidarietà e della conoscenza reciproca fra allievi per favorire un clima di accoglienza e di inclusione. “Non giudicare a prima vista” è un progetto a classi aperte fra una classe quarta e una quinta di una scuola primaria della provincia di Reggio Emilia, sviluppato poi in un evento pubblico in collaborazione con il territorio, in un contesto a forte processo migratorio e con la presenza di diversi alunni/e con bisogni educativi speciali. La complessità linguistica, educativa e didattica di queste classi, ha portato le insegnanti a sperimentare nuove modalità didattiche per l’insegnamento della lingua italiana, e soprattutto a sperimentare strumenti di mediazione didattica per promuovere un approccio transculturale e inclusivo. Le classi che hanno partecipato a questo percorso erano infatti caratterizzate dalla presenza di alunni e alunne di diversa nazionalità e cultura, ma anche con differenti disabilità. In questo contributo si illustrerà la sperimentazione di un percorso interdisciplinare che ha coinvolto diverse discipline, come italiano, storia, educazione civica, ed è poi proseguito nella creazione di un percorso teatrale, in rete con le associazioni del territorio e il comune nel quale è inserito l’Istituto Comprensivo. Partendo da un’attività di brainstorming, dove sono stati utilizzati alcuni oggetti come mediatori culturali ed educativi, le due classi sono stati divisi in cinque gruppi e ad ognuno è stato assegnato il compito di scrivere una parte di una storia che avesse come tema “il viaggio”. Ciascun gruppo eterogeneo, era formato da alunni e alunni delle due diverse classi, e ognuno si è occupato di una parte della struttura del racconto. Le insegnanti hanno progettato l’attività secondo un approccio di cooperative learning, dando a ciascun componente un ruolo all’interno del gruppo. Dal racconto elaborato a classi aperte, è stato prodotto un video realizzato attraverso la tecnica dello stop-motion. La realizzazione degli oggetti concreti, della scenografia, degli artefatti e l’uso delle tecnologie ha permesso di realizzare un’attività inclusiva, che ha stimolato e promosso un pieno e diretto coinvolgimento degli alunni e delle alunne, in tutte le sue fasi. Materiali efficaci consentono infatti, agli studenti di diventare proattivi ed essi stessi ideatori e creatori di materiale da presentare ai docenti e compagni (Meyer, Rose, Gordon, 2014). Grazie alla collaborazione con il territorio dove la scuola è collocata, si è deciso di sviluppare ulteriormente questo progetto, ideando uno spettacolo teatrale utilizzando il testo e il video realizzato dai bambini e dalle bambine. “Via Emilia Aperta” è un evento culturale organizzato dal Comune di Rubiera, che coinvolge enti, associazioni e cooperative, e ha come obiettivo la promozione di una visione della società tollerante e attenta al dialogo fra le culture. In questa cornice istituzionale, è stata strutturata la narrazione del racconto sottoforma di narrazione interattiva utilizzando il testo ideato, il video realizzato e utilizzando gli oggetti come filo conduttore durante tutto lo spettacolo teatrale. Gli oggetti utilizzati sono stati utilizzati come mediatori che forniscono sostegno e che si collegano l’uno all’altro (Canevaro, 2008) permettendo un incontro con l’altro e un collegamento lungo tutto il percorso. I risultati positivi del percorso educativo e didattico sono stati caratterizzati dalla piena partecipazione dei bambini e delle bambine, dal rispetto reciproco, dalla collaborazione e dalla qualità delle relazioni instaurate in tutte le fasi del progetto. Il pluralismo culturale e linguistico e l’ottica dell’educazione inclusiva, provoca la scuola nel ribadire la sua vera identità e il suo ruolo di apertura a tutte le differenze, di provenienza, genere, personalità, livello sociale, storia scolastica. Per questo risulta sempre più emergente la necessità di progettare percorsi educativi e didattici che educhino all’accoglienza, al pieno rispetto delle differenze individuali e all’eliminazione di ogni forma di discriminazione interpersonale.

Abstract
Tipologia del documento
Documento relativo ad un convegno o altro evento (Presentazione)
Autori
AutoreAffiliazioneORCID
Augenti, Maria AntoniettaAlma Mater Studiorium Università di Bologna0000-0003-4541-2546
Settori scientifico-disciplinari
DOI
Data di deposito
24 Nov 2023 08:26
Ultima modifica
24 Nov 2023 13:41
Nome del Progetto
DigIn - Digitalisation and inclusive education: Leaving no one behind in the digital era
Programma di finanziamento
EU - Erasmus+
URI

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