Fusari, Sabrina
(2007)
Idioletti e dialetti nel doppiaggio italiano de I Simpson.
Bologna:
Centro di Studi Linguistico-Culturali (CeSLiC),
p. 35.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/2182.
In: Quaderni del CeSLiC. Occasional Papers
A cura di:
Miller, Donna Rose.
ISSN 1973-221X.
Full text available as:
Abstract
In questo saggio, Sabrina Fusari si concentra sulle varietà regionali utilizzate nel doppiaggio
italiano de I Simpson, uno dei serial a cartoni animati più celebri nella storia della televisione.
Assumendo quale definizione di ‘dialetti’ quella di “varietà linguistiche definite nella
dimensione diatopica (geografica), tipiche e tradizionali di una certa regione, area o località”,
fornita da Berruto (1995: 222), Fusari analizza alcuni personaggi del cartone animato in
ordine all’uso degli accenti e di vari aspetti lessicogrammaticali utili alla collocazione
diatopica delle battute, per poi focalizzarsi in modo dettagliato su alcune puntate della terza
stagione (trasmessa negli Stati Uniti nel 1991-1992 e in Italia nel 1993-1994). Nel saggio,
dopo una breve trattazione delle principali problematiche riguardanti la possibilità (o, per
alcuni, impossibilità) di resa delle varietà diatopiche in traduzione filmica, l’autrice si
sofferma su diversi personaggi (in particolare su quelli ‘minori’) che nella versione italiana
parlano con un accento regionale ben riconoscibile, e verifica a quali varietà dell’inglese
corrispondano quelle italiane (quando e se vi è una corrispondenza), per poi passare a un
esame di alcune scene e commentare le scelte di traduzione effettuate. L’autrice illustra altresì
gli effetti di questo lavoro sulla traduzione dal punto di vista macrotestuale (nella misura in In questo saggio, Sabrina Fusari si concentra sulle varietà regionali utilizzate nel doppiaggio
italiano de I Simpson, uno dei serial a cartoni animati più celebri nella storia della televisione.
Assumendo quale definizione di ‘dialetti’ quella di “varietà linguistiche definite nella
dimensione diatopica (geografica), tipiche e tradizionali di una certa regione, area o località”,
fornita da Berruto (1995: 222), Fusari analizza alcuni personaggi del cartone animato in
ordine all’uso degli accenti e di vari aspetti lessicogrammaticali utili alla collocazione
diatopica delle battute, per poi focalizzarsi in modo dettagliato su alcune puntate della terza
stagione (trasmessa negli Stati Uniti nel 1991-1992 e in Italia nel 1993-1994). Nel saggio,
dopo una breve trattazione delle principali problematiche riguardanti la possibilità (o, per
alcuni, impossibilità) di resa delle varietà diatopiche in traduzione filmica, l’autrice si
sofferma su diversi personaggi (in particolare su quelli ‘minori’) che nella versione italiana
parlano con un accento regionale ben riconoscibile, e verifica a quali varietà dell’inglese
corrispondano quelle italiane (quando e se vi è una corrispondenza), per poi passare a un
esame di alcune scene e commentare le scelte di traduzione effettuate. L’autrice illustra altresì
gli effetti di questo lavoro sulla traduzione dal punto di vista macrotestuale (nella misura inIn questo saggio, Sabrina Fusari si concentra sulle varietà regionali utilizzate nel doppiaggio
italiano de I Simpson, uno dei serial a cartoni animati più celebri nella storia della televisione.
Assumendo quale definizione di ‘dialetti’ quella di “varietà linguistiche definite nella
dimensione diatopica (geografica), tipiche e tradizionali di una certa regione, area o località”,
fornita da Berruto (1995: 222), Fusari analizza alcuni personaggi del cartone animato in
ordine all’uso degli accenti e di vari aspetti lessicogrammaticali utili alla collocazione
diatopica delle battute, per poi focalizzarsi in modo dettagliato su alcune puntate della terza
stagione (trasmessa negli Stati Uniti nel 1991-1992 e in Italia nel 1993-1994). Nel saggio,
dopo una breve trattazione delle principali problematiche riguardanti la possibilità (o, per
alcuni, impossibilità) di resa delle varietà diatopiche in traduzione filmica, l’autrice si
sofferma su diversi personaggi (in particolare su quelli ‘minori’) che nella versione italiana
parlano con un accento regionale ben riconoscibile, e verifica a quali varietà dell’inglese
corrispondano quelle italiane (quando e se vi è una corrispondenza), per poi passare a un
esame di alcune scene e commentare le scelte di traduzione effettuate. L’autrice illustra altresì
gli effetti di questo lavoro sulla traduzione dal punto di vista macrotestuale (nella misura in cui l’uso dei dialetti concorre alla caratterizzazione del personaggi nella versione italiana) e
microtestuale (soluzione di alcune difficoltà di traduzione più specifiche).
Abstract
In questo saggio, Sabrina Fusari si concentra sulle varietà regionali utilizzate nel doppiaggio
italiano de I Simpson, uno dei serial a cartoni animati più celebri nella storia della televisione.
Assumendo quale definizione di ‘dialetti’ quella di “varietà linguistiche definite nella
dimensione diatopica (geografica), tipiche e tradizionali di una certa regione, area o località”,
fornita da Berruto (1995: 222), Fusari analizza alcuni personaggi del cartone animato in
ordine all’uso degli accenti e di vari aspetti lessicogrammaticali utili alla collocazione
diatopica delle battute, per poi focalizzarsi in modo dettagliato su alcune puntate della terza
stagione (trasmessa negli Stati Uniti nel 1991-1992 e in Italia nel 1993-1994). Nel saggio,
dopo una breve trattazione delle principali problematiche riguardanti la possibilità (o, per
alcuni, impossibilità) di resa delle varietà diatopiche in traduzione filmica, l’autrice si
sofferma su diversi personaggi (in particolare su quelli ‘minori’) che nella versione italiana
parlano con un accento regionale ben riconoscibile, e verifica a quali varietà dell’inglese
corrispondano quelle italiane (quando e se vi è una corrispondenza), per poi passare a un
esame di alcune scene e commentare le scelte di traduzione effettuate. L’autrice illustra altresì
gli effetti di questo lavoro sulla traduzione dal punto di vista macrotestuale (nella misura in In questo saggio, Sabrina Fusari si concentra sulle varietà regionali utilizzate nel doppiaggio
italiano de I Simpson, uno dei serial a cartoni animati più celebri nella storia della televisione.
Assumendo quale definizione di ‘dialetti’ quella di “varietà linguistiche definite nella
dimensione diatopica (geografica), tipiche e tradizionali di una certa regione, area o località”,
fornita da Berruto (1995: 222), Fusari analizza alcuni personaggi del cartone animato in
ordine all’uso degli accenti e di vari aspetti lessicogrammaticali utili alla collocazione
diatopica delle battute, per poi focalizzarsi in modo dettagliato su alcune puntate della terza
stagione (trasmessa negli Stati Uniti nel 1991-1992 e in Italia nel 1993-1994). Nel saggio,
dopo una breve trattazione delle principali problematiche riguardanti la possibilità (o, per
alcuni, impossibilità) di resa delle varietà diatopiche in traduzione filmica, l’autrice si
sofferma su diversi personaggi (in particolare su quelli ‘minori’) che nella versione italiana
parlano con un accento regionale ben riconoscibile, e verifica a quali varietà dell’inglese
corrispondano quelle italiane (quando e se vi è una corrispondenza), per poi passare a un
esame di alcune scene e commentare le scelte di traduzione effettuate. L’autrice illustra altresì
gli effetti di questo lavoro sulla traduzione dal punto di vista macrotestuale (nella misura inIn questo saggio, Sabrina Fusari si concentra sulle varietà regionali utilizzate nel doppiaggio
italiano de I Simpson, uno dei serial a cartoni animati più celebri nella storia della televisione.
Assumendo quale definizione di ‘dialetti’ quella di “varietà linguistiche definite nella
dimensione diatopica (geografica), tipiche e tradizionali di una certa regione, area o località”,
fornita da Berruto (1995: 222), Fusari analizza alcuni personaggi del cartone animato in
ordine all’uso degli accenti e di vari aspetti lessicogrammaticali utili alla collocazione
diatopica delle battute, per poi focalizzarsi in modo dettagliato su alcune puntate della terza
stagione (trasmessa negli Stati Uniti nel 1991-1992 e in Italia nel 1993-1994). Nel saggio,
dopo una breve trattazione delle principali problematiche riguardanti la possibilità (o, per
alcuni, impossibilità) di resa delle varietà diatopiche in traduzione filmica, l’autrice si
sofferma su diversi personaggi (in particolare su quelli ‘minori’) che nella versione italiana
parlano con un accento regionale ben riconoscibile, e verifica a quali varietà dell’inglese
corrispondano quelle italiane (quando e se vi è una corrispondenza), per poi passare a un
esame di alcune scene e commentare le scelte di traduzione effettuate. L’autrice illustra altresì
gli effetti di questo lavoro sulla traduzione dal punto di vista macrotestuale (nella misura in cui l’uso dei dialetti concorre alla caratterizzazione del personaggi nella versione italiana) e
microtestuale (soluzione di alcune difficoltà di traduzione più specifiche).
Document type
Monograph
(Essay)
Creators
Keywords
Simpsons, traduzione, doppiaggio, dialetti, idioletti
Subjects
ISSN
1973-221X
DOI
Deposit date
11 Jan 2008
Last modified
07 Jul 2015 12:59
URI
Other metadata
Document type
Monograph
(Essay)
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Keywords
Simpsons, traduzione, doppiaggio, dialetti, idioletti
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