Quaquarelli, Leonardo
(2012)
Filologia esplicita: dagli «Studi di filologia italiana» a «Italia medioevale e umanistica».
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Abstract
In una pagina del 1946 Carlo Dionisotti riconosce in Benedetto Croce il più forte lettore di testi della letteratura italiana dal De Sanctis in poi, e scrive: Nel Croce la contemplazione delle cime suppone la conquista lenta delle pendenze ombrose, un itinerario che muove dal fondo delle valli e richiede un orientamento sicuro, una conoscenza del passato; insomma una implicita filologia. Se quella del Croce poteva essere implicita, quella posta a fondamento dell’impegno di ricerca di due fra i periodici fondativi del tema filologico in cronologia novecentesca sarà filologia esplicita. Non a caso, nella chiusa dello scritto citato, ancora Dionisotti vede e prevede «quale sia oggi e presumibilmente nel prossimo avvenire l’indirizzo degli studi sulla letteratura italiana in Italia» nei “filologi schietti” Contini e Billanovich, proprio le due figure che meglio incarnano orientamenti e visione culturale degli «Studi di filologia italiana» e di «Italia medioevale e umanistica». L'articolo ripercorre fondazione ed evoluzione delle due riviste più significative delle diverse modalità di "fare filologia" in Italia nel Novecento.
Abstract
In una pagina del 1946 Carlo Dionisotti riconosce in Benedetto Croce il più forte lettore di testi della letteratura italiana dal De Sanctis in poi, e scrive: Nel Croce la contemplazione delle cime suppone la conquista lenta delle pendenze ombrose, un itinerario che muove dal fondo delle valli e richiede un orientamento sicuro, una conoscenza del passato; insomma una implicita filologia. Se quella del Croce poteva essere implicita, quella posta a fondamento dell’impegno di ricerca di due fra i periodici fondativi del tema filologico in cronologia novecentesca sarà filologia esplicita. Non a caso, nella chiusa dello scritto citato, ancora Dionisotti vede e prevede «quale sia oggi e presumibilmente nel prossimo avvenire l’indirizzo degli studi sulla letteratura italiana in Italia» nei “filologi schietti” Contini e Billanovich, proprio le due figure che meglio incarnano orientamenti e visione culturale degli «Studi di filologia italiana» e di «Italia medioevale e umanistica». L'articolo ripercorre fondazione ed evoluzione delle due riviste più significative delle diverse modalità di "fare filologia" in Italia nel Novecento.
Tipologia del documento
Preprint
Autori
Parole chiave
filologia italiana
Michele Barbi
Giuseppe Billanovich
Augusto Campana
umanesimo
ecdotica
Settori scientifico-disciplinari
DOI
Data di deposito
25 Giu 2012 12:09
Ultima modifica
08 Ott 2012 09:18
URI
Altri metadati
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Parole chiave
filologia italiana
Michele Barbi
Giuseppe Billanovich
Augusto Campana
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