Belli, Guido
(2012)
Le operazioni su weather derivatives tra finalità di copertura e speculazione.
Contratto e impresa
(4-5).
pp. 1223-1238.
ISSN 1123-5055
Full text available as:
Abstract
Accanto alle tradizionali tipologie di strumenti finanziari a copertura del rischio di cambio, di interesse, di credito e di prezzo, di recente ha preso forma un innovativo segmento finalizzato a fronteggiare la volatilità dei profitti d’impresa associata all’evoluzione indesiderata dei parametri atmosferici: il comparto dei weather derivatives.
In Italia la prima applicazione di derivati climatici è quella negoziata nell’agosto 2003 tra la Banca Popolare di Sondrio e la Fonte Tavina s.p.a., nella forma di un contratto di swap strutturato per proteggere la salodiana società di acque minerali, passata recentemente sotto il controllo del gruppo Sangemini s.p.a. (detenuto da Hopa s.p.a.), da stagioni estive più miti rispetto alla media massima e, dunque, da una situazione di possibile calo dei consumi. Preceduta da una approfondita analisi dello specifico rischio climatico e delle caratteristiche proprie del mercato principale di Tavina, l’area lombardo-veneta, l’operazione se da un lato consentiva alla società, senza il pagamento di un premio, di ricevere una rimunerazione per ogni decimo di grado inferiore al livello di temperatura convenuto (28,5°C), dall’altro la onerava del pagamento alla banca di una somma di denaro per ogni decimo di grado al di sopra dell’indice fissato ( ). L’evoluzione dei parametri atmosferici non ha riflesso, tuttavia, le aspettative di Fonte Tavina s.p.a., al punto che Sangemini s.p.a., rilevata la società, non rinnovò il derivato: nei quattro mesi successivi al suo impiego un eccezionale – sia in termini di intensità che di durata – ciclone di bassa pressione fece registrare i più alti livelli di temperatura degli ultimi dieci anni, ed in molte città della penisola si raggiunsero i 38°C, ben 9,5°C oltre lo strike determinato.
Poco più tardi, un altro weather derivative viene negoziato tra Banca Popolare di Sondrio e la trevigiana Ascopiave s.p.a., con l’obiettivo di ridurre la volatilità dei profitti dell’azienda distributrice di gas metano associata a condizione climatiche indesiderate.
Abstract
Accanto alle tradizionali tipologie di strumenti finanziari a copertura del rischio di cambio, di interesse, di credito e di prezzo, di recente ha preso forma un innovativo segmento finalizzato a fronteggiare la volatilità dei profitti d’impresa associata all’evoluzione indesiderata dei parametri atmosferici: il comparto dei weather derivatives.
In Italia la prima applicazione di derivati climatici è quella negoziata nell’agosto 2003 tra la Banca Popolare di Sondrio e la Fonte Tavina s.p.a., nella forma di un contratto di swap strutturato per proteggere la salodiana società di acque minerali, passata recentemente sotto il controllo del gruppo Sangemini s.p.a. (detenuto da Hopa s.p.a.), da stagioni estive più miti rispetto alla media massima e, dunque, da una situazione di possibile calo dei consumi. Preceduta da una approfondita analisi dello specifico rischio climatico e delle caratteristiche proprie del mercato principale di Tavina, l’area lombardo-veneta, l’operazione se da un lato consentiva alla società, senza il pagamento di un premio, di ricevere una rimunerazione per ogni decimo di grado inferiore al livello di temperatura convenuto (28,5°C), dall’altro la onerava del pagamento alla banca di una somma di denaro per ogni decimo di grado al di sopra dell’indice fissato ( ). L’evoluzione dei parametri atmosferici non ha riflesso, tuttavia, le aspettative di Fonte Tavina s.p.a., al punto che Sangemini s.p.a., rilevata la società, non rinnovò il derivato: nei quattro mesi successivi al suo impiego un eccezionale – sia in termini di intensità che di durata – ciclone di bassa pressione fece registrare i più alti livelli di temperatura degli ultimi dieci anni, ed in molte città della penisola si raggiunsero i 38°C, ben 9,5°C oltre lo strike determinato.
Poco più tardi, un altro weather derivative viene negoziato tra Banca Popolare di Sondrio e la trevigiana Ascopiave s.p.a., con l’obiettivo di ridurre la volatilità dei profitti dell’azienda distributrice di gas metano associata a condizione climatiche indesiderate.
Document type
Article
Creators
Keywords
Weather Derivatives Derivati climatici
Subjects
ISSN
1123-5055
DOI
Deposit date
06 Sep 2012 12:01
Last modified
08 Oct 2012 12:41
URI
Other metadata
Document type
Article
Creators
Keywords
Weather Derivatives Derivati climatici
Subjects
ISSN
1123-5055
DOI
Deposit date
06 Sep 2012 12:01
Last modified
08 Oct 2012 12:41
URI
Downloads
Downloads
Staff only: