Gattei, Giorgio ;
Gozzi, Giancarlo
(2009)
Sraffa come “classico”: un esercizio congetturale.
Bologna:
Dipartimento di Scienze economiche DSE,
p. 17.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/4577.
In: Quaderni - Working Paper DSE
(669).
ISSN 2282-6483.
Full text disponibile come:
Abstract
La congettura che qui si propone è che in Produzione di merci Sraffa abbia inteso ripristinare il programma analitico, proprio degli economisti classici, di una teoria del valore-lavoro, superando il fallimento provocato dalla esplicita considerazione dei beni-capitali che ha reso impossibile la “riduzione” dei prezzi di produzione a valori-lavoro mediante misura del “lavoro morto” in essi contenuto. La congettura è condotta in tre momenti successivi. Anzitutto si ricostruisce il paradigma del valore-lavoro dei classici per mostrare come esso fosse rigorosamente esatto nel caso di una produzione “a solo lavoro”. In seguito si mostra come Sraffa avrebbe potuto operare per fondare un’analisi altrettanto rigorosa del valore-lavoro nonostante la presenza dei beni-capitali sulla base del punto di vista del prodotto netto complessivo per imputare al valore monetario di questo il solo “lavoro vivo” (equazione di neo-valore). Infine si suggerisce che Sraffa potrebbe essersi mosso proprio nella direzione di cui sopra, come sembrano alludere i suoi appunti di lavoro che progressivamente vengono alla luce. La conclusione della congettura è che, comunque giudicasse Sraffa (cosa che, al momento, è argomento opinabile), Produzione di merci può essere letta anche come la diretta prosecuzione della teoria del valore-lavoro degli economisti classici che risolve la difficoltà provocata dalla presenza dei beni-capitali impossibili a ridursi rigorosamente a quantità di “lavoro morto”.
Abstract
La congettura che qui si propone è che in Produzione di merci Sraffa abbia inteso ripristinare il programma analitico, proprio degli economisti classici, di una teoria del valore-lavoro, superando il fallimento provocato dalla esplicita considerazione dei beni-capitali che ha reso impossibile la “riduzione” dei prezzi di produzione a valori-lavoro mediante misura del “lavoro morto” in essi contenuto. La congettura è condotta in tre momenti successivi. Anzitutto si ricostruisce il paradigma del valore-lavoro dei classici per mostrare come esso fosse rigorosamente esatto nel caso di una produzione “a solo lavoro”. In seguito si mostra come Sraffa avrebbe potuto operare per fondare un’analisi altrettanto rigorosa del valore-lavoro nonostante la presenza dei beni-capitali sulla base del punto di vista del prodotto netto complessivo per imputare al valore monetario di questo il solo “lavoro vivo” (equazione di neo-valore). Infine si suggerisce che Sraffa potrebbe essersi mosso proprio nella direzione di cui sopra, come sembrano alludere i suoi appunti di lavoro che progressivamente vengono alla luce. La conclusione della congettura è che, comunque giudicasse Sraffa (cosa che, al momento, è argomento opinabile), Produzione di merci può essere letta anche come la diretta prosecuzione della teoria del valore-lavoro degli economisti classici che risolve la difficoltà provocata dalla presenza dei beni-capitali impossibili a ridursi rigorosamente a quantità di “lavoro morto”.
Tipologia del documento
Monografia
(Working paper)
Autori
Parole chiave
teoria del valore-lavoro, economia classica, pensiero sraffiano, neovalore
Settori scientifico-disciplinari
ISSN
2282-6483
DOI
Data di deposito
11 Feb 2016 12:01
Ultima modifica
11 Feb 2016 12:01
URI
Altri metadati
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