Una geografia delle politiche urbane tra possesso e governo. Sfide e opportunità nella transizione.

A cura di: Perrone, Camilla ; Masiani, Benedetta ; Tosi, Federico (2021) Una geografia delle politiche urbane tra possesso e governo. Sfide e opportunità nella transizione. Bologna: Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, p. 426. ISBN 9788854970656. DOI 10.6092/unibo/amsacta/6790. In: Working Papers – Urban@it (12). A cura di: Orioli, Valentina ; Martinelli, Nicola. ISSN 2465-2059.
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Questo libro raccoglie i materiali di ricerca elaborati nell’ambito del lavoro finalizzato alla redazione del VII rapporto di Urban@it, “Chi possiede le città? Proprietà, poteri, politiche” edito per il Mulino 2022. gruppi di lavoro coinvolti nella redazione del rapporto hanno sviluppato i risultati delle ricerche nei contributi di questo libro tracciano una geografia delle politiche urbane che esplora in particolare il tema del possesso e del governo delle città nella transizione in sette città metropolitane italiane dal nord al sud d’Italia, includendo Milano, Torino, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari. Lo scopo del libro è raccogliere i risultati di ricerca scaturiti dai contributi di studiosi di numerose università italiane attorno alla domanda di ricerca originaria. In particolare, gli autori si interrogano sul possesso, inteso come l’insieme delle dinamiche socio-politiche di appartenenza e di “potere” del cittadino di vivere la propria città. Riprendendo proprio l’interrogativo che Saskia Sassen poneva nel rapporto intitolato “Who Owns the City?” (Sassen, 2014: pp. 6-8) dal quale si evince un sostanziale cambiamento in atto del tessuto urbano e delle dinamiche sociali da esso ospitate, la ricerca vuole contribuire al dibattito, partendo dalla convinzione che molte tendenze e dinamiche, di carattere soprattutto globale, stiano mettendo a rischio la tradizionale capacità di adattamento e, se si vuole, resilienza propria delle città. Riprendendo Saskia Sassen, la capacità delle città di mettere al centro le periferie (intese sia in senso geografico che sociale) e da qui creare innovazione, starebbe venendo meno a causa di cambiamenti comuni a tutte le grandi città mondiali, come l’inserimento nell’arena economica cittadina di grandi gruppi internazionali o altro tipo di global players dalla grande fame economica ma dalla scarsa attenzione verso le conseguenze sociali e culturali delle proprie operazioni.

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