Mancinelli, Francesco
(2022)
«Vorsicht, ich bin kein Mann!». Il tipo sociale della Neue Frau nella cultura visuale della Repubblica di Weimar.
Bologna:
DAR - Dipartimento delle Arti,
p. 177.
ISBN 9788854970885.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/6927.
In: ARTYPE | Aperture sul contemporaneo
(15).
A cura di:
Grandi, Silvia.
ISSN 2465-2369.
Full text disponibile come:
Abstract
In Germania, mentre si consumava l’esperienza della Repubblica di Weimar (1919-1933), si avviò un vasto – quanto inconscio – progetto di catalogazione sociale, al fine di familiarizzare con i tipi umani nati al chiudersi del primo conflitto mondiale. Tra questi vi è quello della Neue Frau (Nuova Donna), una delle prime rappresentazioni della donna contemporanea nel mondo occidentale. Come per le altre tipologie sociali, la sua figura venne costruita a partire dagli stereotipi, diffusi dapprima dai media e dall’editoria, quindi dall’arte stessa. Nel presente studio si indaga l’approccio a questa nuova immagine femminile con l’obiettivo di far emergere la diversa reazione che ebbero attori e attrici dell’arte dell’epoca nei suoi riguardi. Dall’analisi della rappresentazione delle diverse declinazioni della Neue Frau come la prostituta, la Garçonne e la donna omosessuale emerge con chiarezza una netta distinzione nella metodologia di pensiero di artisti e artiste che se ne occuparono: le artiste, infatti, sfruttarono a loro vantaggio il repertorio di stereotipi per restituire, in un sentimento profondamente femminista, tutta la portata rivoluzionaria e fattuale dell’immagine e della vita della donna tedesca degli anni Venti.
Abstract
In Germania, mentre si consumava l’esperienza della Repubblica di Weimar (1919-1933), si avviò un vasto – quanto inconscio – progetto di catalogazione sociale, al fine di familiarizzare con i tipi umani nati al chiudersi del primo conflitto mondiale. Tra questi vi è quello della Neue Frau (Nuova Donna), una delle prime rappresentazioni della donna contemporanea nel mondo occidentale. Come per le altre tipologie sociali, la sua figura venne costruita a partire dagli stereotipi, diffusi dapprima dai media e dall’editoria, quindi dall’arte stessa. Nel presente studio si indaga l’approccio a questa nuova immagine femminile con l’obiettivo di far emergere la diversa reazione che ebbero attori e attrici dell’arte dell’epoca nei suoi riguardi. Dall’analisi della rappresentazione delle diverse declinazioni della Neue Frau come la prostituta, la Garçonne e la donna omosessuale emerge con chiarezza una netta distinzione nella metodologia di pensiero di artisti e artiste che se ne occuparono: le artiste, infatti, sfruttarono a loro vantaggio il repertorio di stereotipi per restituire, in un sentimento profondamente femminista, tutta la portata rivoluzionaria e fattuale dell’immagine e della vita della donna tedesca degli anni Venti.
Tipologia del documento
Monografia
(Libro)
Autori
Settori scientifico-disciplinari
ISSN
2465-2369
ISBN
9788854970885
DOI
Data di deposito
07 Giu 2022 07:31
Ultima modifica
07 Giu 2022 07:31
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Monografia
(Libro)
Autori
Settori scientifico-disciplinari
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2465-2369
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9788854970885
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