Abstract

Il 9 luglio 2021, cinquecento dipendenti dello stabilimento di Campi Bisenzio della multinazionale inglese Gkn sono licenziati con una e-mail. Meno di sei mesi dopo, non solo la vertenza resiste ancora, ma si è trasformata in un movimento su scala nazionale, che ha unificato forze operaie, progressiste, democratiche, ecologiste. Alla testa, fermamente, uno striscione rosso, la scritta “Insorgiamo!”, retto da un Collettivo di Fabbrica, da lavoratori che scrivono come poeti, che organizzano festival di letteratura, che si riuniscono in una Società di Mutuo Soccorso, portano in corteo le bandiere delle Brigate Garibaldi, parlano lotta di classe, ma da pagine social seguite da decine di migliaia di persone. Al che, si è portati a interrogarsi: perché in Gkn? Dopo trent’anni di declino industriale, delocalizzazioni, lotte, vertenze, perché il movimento operaio è sembrato ripartire da una delle tante industrie della filiera metalmeccanica? Questa tesi si propone di contribuire a costruire una risposta a queste domande tramite uno studio delle relazioni sindacali presso lo stabilimento Gkn Driveline di Campi Bisenzio tra il 1996 e il 2025. In particolare, si pone innanzitutto l’obiettivo di contestualizzare, tramite la bibliografia ampiamente disponibile e le fonti archivistiche reperite, il contesto e la storia della costruzione dello stabilimento ex-Gkn di Campi Bisenzio dalla prospettiva degli operai. La trattazione si occupa poi di ricostruire la storia sindacale dello stabilimento tra il 1996 e il 2021, approfondendo la storia del territorio e dell’azienda per come si intersecano con la vicenda sindacale. La sezione finale è invece dedicata a fornire una cronologia della vertenza iniziata il 9 luglio 2021, limitatamente alla storia dei procedimenti sindacali, facendo affidamento su una ricerca basata su una metodica analisi delle fonti da social media disponibili e su un’ampia sitografia.