Sulla traduzione italiana della terminologia teorica schönberghiana

Finocchiaro, Francesco (2013) Sulla traduzione italiana della terminologia teorica schönberghiana. In: La fortuna di Arnold Schönberg in Italia, 12-13 dicembre 2012, Università di Bologna.
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Il presente contributo intende mettere a tema alcuni problemi di traduzione della terminologia teorica schönberghiana. Fonderemo la nostra disamina su una costellazione di concetti-chiave della scienza della traduzione, forti di una precisa scelta di campo che andremo via via argomentando. Il nostro principale riferimento va ad Anton Popovič, teorico slovacco fondatore di una concezione semiotica della traduzione, e in particolare alla sua Teória umeleckého prekladu, opera unanimamente riconosciuta come uno dei pilastri della moderna scienza della traduzione. Di tale orientamento faremo nostro anzitutto l’approccio metodologico: ossia la scelta di fondare la critica della traduzione non solo sulla sua corrispondenza con il testo originale (che con Popovič chiameremo qui il «prototesto», SdT, 166), ma di valutare la traduzione in prima istanza nella sua relazione con il «contesto della cultura ricevente», il suo «canone culturale» e la sua tradizione intertestuale (SdT, 144). Una critica della traduzione – scrive infatti Popovič – «deve valutare il risultato del lavoro traduttivo dal punto di vista della situazione culturale» della lingua di destinazione (SdT, 145). Essa non può prescindere in altre parole da una «prasseologia» (SdT, 139): da una ricostruzione dei fattori «dell’ambiente sociale esterno all’attività traduttiva», che nondimeno «agiscono addirittura – direttamente e non – sulla creazione della traduzione» (SdT, ibid.). Circostanze pragmatiche come la politica culturale, le richieste del mercato editoriale, l’ideologia del traduttore e l’identità del lettore, influenzano l’impresa traduttiva e partecipano a tutti gli effetti alla produzione del cosiddetto «metatesto» (SdT, 159), il testo ‘ricodificato’ nella lingua di destinazione. Nel valutare le traduzioni italiane della terminologia teorica schönberghiana sotto questa lente prospettica occorrerà considerare quindi quale ruolo abbia esercitato ed eserciti tuttora il contesto teorico-musicale e culturale italiano, e come abbiano operato i traduttori in conformità allo scopo dell’impresa traduttiva. Ebbene: sarà proprio la definizione di questo scopo – il «programma traduttivo» (SdT, 52) – a costituire l’oggetto della nostra attenzione. Nelle pagine che seguono vedremo come il «programma» del traduttore schönberghiano, in Italia, abbia assunto nel tempo caratteristiche diverse col cambiare del contesto pragmatico della traduzione. Sulla scorta di un esempio paradigmatico – le scelte traduttive del concetto di musikalischer Gedanke – vedremo come un diverso orientamento verso la cultura di destinazione e verso il lettore sia la chiave per comprendere l’estrema variabilità delle interpretazioni del prototesto.

Abstract
Tipologia del documento
Documento relativo ad un convegno o altro evento (Atto)
Autori
AutoreAffiliazioneORCID
Finocchiaro, Francesco
Parole chiave
Schönberg, traduzione, Popovič, Gedanke
Settori scientifico-disciplinari
DOI
Data di deposito
29 Dic 2014 08:27
Ultima modifica
17 Mar 2015 13:13
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