De Angelis, Eugenio
(2018)
Terayamago. Cinema e teatro di Terayama Shūji nel contesto intermediale degli anni Sessanta e Settanta.
Bologna:
Dipartimento delle Arti - Università di Bologna,
p. 282.
ISBN 9788898010844.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/5980.
In: Arti della performance: orizzonti e culture
(10).
A cura di:
Casari, Matteo ;
Guccini, Gerardo.
ISSN 2421-0722.
Full text available as:
Abstract
Gli anni sessanta e settanta vedono l’affermarsi in Giappone di un’arte intermediale che l’opera di Terayama Shūji incarna in maniera rappresentativa. Nella prima parte del presente lavoro sono state perciò delineate le caratteristiche principali della New Wave e dell’angura, collocandole all’interno del coevo contesto politico dei movimenti studenteschi e di quello culturale della Shinjuku bunka. Le connessioni intermediali emerse da questa operazione sono poi state rapportate all’analisi del lungometraggio Sho o suteyo machi e deyō di Terayama. All’interno della sua poliedrica carriera artistica ci si è concentrati sulla produzione teatrale e cinematografica per individuare quel “sistema intermediale”, qui definito Terayamago, che l’autore ha sviluppato facendo ricorso a teorie, tematiche e simbologie condivise in media differenti. Questi elementi travalicano infatti i confini del singolo medium per andare a formare un sistema autonomo che può rappresentare una nuova chiave di lettura per il cinema del periodo, esplicitandone le dinamiche intermediali in atto. Un esempio del funzionamento di tale sistema è costituito dal rapporto tra opera filmica e spettatore. Partendo dalle teorie sul teatro di Terayama è stata analizzata l’applicazione delle stesse al suo cinema, dove è riuscito, in un processo suddiviso in tre fasi, a rimodellare la concezione dello schermo e dello spazio di fruizione per arrivare a una originale forma di “cinema partecipato”.
This work considers Terayama Shūji as the figurehead of the intermedial art which developed in Japan in the 1960s and 1970s. Therefore the first part of the work describes the major features of New Wave and angura, placing them in the political (i.e. student movement) and cultural (i.e. Shinjuku bunka) context in order to identify the relevant intermedial connections and apply them to the analysis of Sho o suteyo machi e deyō, a Terayama’s feature-length film. Starting from Terayama’s artistic career, focus has been made on his theatrical and cinematographic works in order to define a system - called Terayamago - developing from the author reworking of theories, themes and symbols through different media. Therefore, such system defies single medium boundaries and comes to represent intermedial dynamics typical of contemporary cinema. The relationship between film and spectators serves as a case study in this regard. Terayama applies his theories on theatre to cinema and shapes a new conception of the screen and of the movie theatre into three phases, gradually involving the audience.
Abstract
Gli anni sessanta e settanta vedono l’affermarsi in Giappone di un’arte intermediale che l’opera di Terayama Shūji incarna in maniera rappresentativa. Nella prima parte del presente lavoro sono state perciò delineate le caratteristiche principali della New Wave e dell’angura, collocandole all’interno del coevo contesto politico dei movimenti studenteschi e di quello culturale della Shinjuku bunka. Le connessioni intermediali emerse da questa operazione sono poi state rapportate all’analisi del lungometraggio Sho o suteyo machi e deyō di Terayama. All’interno della sua poliedrica carriera artistica ci si è concentrati sulla produzione teatrale e cinematografica per individuare quel “sistema intermediale”, qui definito Terayamago, che l’autore ha sviluppato facendo ricorso a teorie, tematiche e simbologie condivise in media differenti. Questi elementi travalicano infatti i confini del singolo medium per andare a formare un sistema autonomo che può rappresentare una nuova chiave di lettura per il cinema del periodo, esplicitandone le dinamiche intermediali in atto. Un esempio del funzionamento di tale sistema è costituito dal rapporto tra opera filmica e spettatore. Partendo dalle teorie sul teatro di Terayama è stata analizzata l’applicazione delle stesse al suo cinema, dove è riuscito, in un processo suddiviso in tre fasi, a rimodellare la concezione dello schermo e dello spazio di fruizione per arrivare a una originale forma di “cinema partecipato”.
This work considers Terayama Shūji as the figurehead of the intermedial art which developed in Japan in the 1960s and 1970s. Therefore the first part of the work describes the major features of New Wave and angura, placing them in the political (i.e. student movement) and cultural (i.e. Shinjuku bunka) context in order to identify the relevant intermedial connections and apply them to the analysis of Sho o suteyo machi e deyō, a Terayama’s feature-length film. Starting from Terayama’s artistic career, focus has been made on his theatrical and cinematographic works in order to define a system - called Terayamago - developing from the author reworking of theories, themes and symbols through different media. Therefore, such system defies single medium boundaries and comes to represent intermedial dynamics typical of contemporary cinema. The relationship between film and spectators serves as a case study in this regard. Terayama applies his theories on theatre to cinema and shapes a new conception of the screen and of the movie theatre into three phases, gradually involving the audience.
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
Terayama Shūji intermedialità angura New Wave Giappone performance spettatorialità teatro cinema
Subjects
ISSN
2421-0722
ISBN
9788898010844
DOI
Deposit date
03 Aug 2018 08:45
Last modified
14 May 2021 10:23
URI
Other metadata
Document type
Monograph
(Book)
Creators
Keywords
Terayama Shūji intermedialità angura New Wave Giappone performance spettatorialità teatro cinema
Subjects
ISSN
2421-0722
ISBN
9788898010844
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03 Aug 2018 08:45
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