Canfailla, Martina
(2020)
Remixomania. Pratiche della replicabilità nell’arte contemporanea.
Bologna:
DAR - Dipartimento delle Arti,
ISBN 9788854970205.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/6406.
In: ARTYPE | Aperture sul contemporaneo
(10).
A cura di:
Grandi, Silvia.
ISSN 2465-2369.
Full text disponibile come:
Abstract
Cosa accumuna le prime sperimentazioni postmoderne degli anni Settanta e le Soap Opere televisive? In Matrix vi è nascosta Cindy Sherman? Perché un critico d’arte come Gillo Dorfles affronta la figura di Adolf Hitler durante i suoi studi sul kitsch? Cosa permette a I Simpson di convivere sullo stesso piano discorsivo degli idoli precolombiani e crea un legame tra i meme di internet e le opere di maestri della pittura come Jan Vermeer o Leonardo da Vinci? La cultura contemporanea (di qualunque contemporaneità si parli) si è sempre sviluppata in un forte rapporto di dipendenza rispetto alla cultura precedente, a ciò che era già stato prodotto, studiato e pensato. Il famoso aforisma di Bernardo di Chartres attribuitogli dal suo allievo Giovanni di Salisbury ha una datazione ante quem che risale al 1159: “dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantium humeris insidentes”. Siamo sempre stati, quindi, dei nani sulle spalle di giganti, ma ultimamente la situazione si è, se vogliamo, aggravata: adesso, grazie ai nuovi media e ai nuovi strumen-ti di riproduzione e diffusione di materiale culturale, non siamo solo in grado di scalare gli antichi giganti, ma anche di farli a pezzi, smontandoli uno per uno per ricombinarli in nuove fisionomie mostruose. La libera ricombinazione di materiale esistente, permessa dai nuovi media, dà vita a quell’insieme di pratiche di ricombinazioni che definiamo Remix. Nato sul finire degli anni Sessanta in ambito musicale, il Remix si è sviluppato come forma discorsiva, andandosi ad allargare ad ogni ambito culturale. Una volta che il Remix è stato compreso (nel senso di incorporato) dalla cultura, tocca a noi comprenderlo per poter capire in che modo esso ha infettato la società contemporanea. L’arte, come spesso accade, si rivela un punto di vista privilegiato, una lente che permette di individuare nodi cruciali dello sviluppo di quell'insieme di fenomeni che, a partire dagli anni Novanta, sono stati definiti Remix Culture.
Abstract
Cosa accumuna le prime sperimentazioni postmoderne degli anni Settanta e le Soap Opere televisive? In Matrix vi è nascosta Cindy Sherman? Perché un critico d’arte come Gillo Dorfles affronta la figura di Adolf Hitler durante i suoi studi sul kitsch? Cosa permette a I Simpson di convivere sullo stesso piano discorsivo degli idoli precolombiani e crea un legame tra i meme di internet e le opere di maestri della pittura come Jan Vermeer o Leonardo da Vinci? La cultura contemporanea (di qualunque contemporaneità si parli) si è sempre sviluppata in un forte rapporto di dipendenza rispetto alla cultura precedente, a ciò che era già stato prodotto, studiato e pensato. Il famoso aforisma di Bernardo di Chartres attribuitogli dal suo allievo Giovanni di Salisbury ha una datazione ante quem che risale al 1159: “dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantium humeris insidentes”. Siamo sempre stati, quindi, dei nani sulle spalle di giganti, ma ultimamente la situazione si è, se vogliamo, aggravata: adesso, grazie ai nuovi media e ai nuovi strumen-ti di riproduzione e diffusione di materiale culturale, non siamo solo in grado di scalare gli antichi giganti, ma anche di farli a pezzi, smontandoli uno per uno per ricombinarli in nuove fisionomie mostruose. La libera ricombinazione di materiale esistente, permessa dai nuovi media, dà vita a quell’insieme di pratiche di ricombinazioni che definiamo Remix. Nato sul finire degli anni Sessanta in ambito musicale, il Remix si è sviluppato come forma discorsiva, andandosi ad allargare ad ogni ambito culturale. Una volta che il Remix è stato compreso (nel senso di incorporato) dalla cultura, tocca a noi comprenderlo per poter capire in che modo esso ha infettato la società contemporanea. L’arte, come spesso accade, si rivela un punto di vista privilegiato, una lente che permette di individuare nodi cruciali dello sviluppo di quell'insieme di fenomeni che, a partire dagli anni Novanta, sono stati definiti Remix Culture.
Tipologia del documento
Monografia
(Libro)
Autori
Settori scientifico-disciplinari
ISSN
2465-2369
ISBN
9788854970205
DOI
Data di deposito
25 Giu 2020 09:13
Ultima modifica
25 Giu 2020 09:13
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Altri metadati
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Monografia
(Libro)
Autori
Settori scientifico-disciplinari
ISSN
2465-2369
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Statistica sui download
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