Riccabella, Gabriele
(2025)
La Brugnola e la Chiavennasca Bianca: indagine storica, agronomica ed economica finalizzata alla valorizzazione dei vitigni storici valtellinesi.
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Abstract
Il seguente lavoro ha come principale obiettivo quello di strutturare un’indagine che esamini integralmente i fattori agronomici ed economici necessari per una reintroduzione razionale di due varietà storicamente presenti in Valtellina, la Brugnola e la Chiavennasca Bianca, nell’areale della provincia di Sondrio, delineando anche l’attuabilità di integrare le suddette varietà nelle denominazioni di qualità esistenti. Attraverso un’approfondita ricerca storiografica e bibliografica, che ha coperto il periodo dal 1700 al 1950 compresi, è stata validata l’appartenenza territoriale e storica dei due vitigni, motivando le ragioni politiche e sociali dietro lo sviluppo e il successivo calo della loro coltivazione. L’analisi genetica tramite microsatelliti (SSR) di due biotipi modello, Brugnola 8 e Brugnola 1 vera Nello, considerati appartenenti alla stessa popolazione, ha accertato la loro identità genetica, confermando l’appartenenza dell’individuo iscritto al Registro Nazionale di Vite alla cultivar Brugnola. A ciò si aggiunge un’analisi dell’epoca di germogliamento dei due vitigni, volta a confermare il ritardo della Brugnola rispetto alla Chiavennasca (ecotipo locale di Nebbiolo). Ciò apre la possibilità di sfruttare agronomicamente la difformità fenologica fra i due vitigni nei nuovi areali viticoli provinciali, soprattutto nelle fasce altimetriche più basse, come misura di protezione dalle gelate tardive del mese di aprile. Per la Brugnola sono state condotte anche considerazioni economiche volte ad una possibile valorizzazione tramite il suo consumo fresco.
Abstract
Il seguente lavoro ha come principale obiettivo quello di strutturare un’indagine che esamini integralmente i fattori agronomici ed economici necessari per una reintroduzione razionale di due varietà storicamente presenti in Valtellina, la Brugnola e la Chiavennasca Bianca, nell’areale della provincia di Sondrio, delineando anche l’attuabilità di integrare le suddette varietà nelle denominazioni di qualità esistenti. Attraverso un’approfondita ricerca storiografica e bibliografica, che ha coperto il periodo dal 1700 al 1950 compresi, è stata validata l’appartenenza territoriale e storica dei due vitigni, motivando le ragioni politiche e sociali dietro lo sviluppo e il successivo calo della loro coltivazione. L’analisi genetica tramite microsatelliti (SSR) di due biotipi modello, Brugnola 8 e Brugnola 1 vera Nello, considerati appartenenti alla stessa popolazione, ha accertato la loro identità genetica, confermando l’appartenenza dell’individuo iscritto al Registro Nazionale di Vite alla cultivar Brugnola. A ciò si aggiunge un’analisi dell’epoca di germogliamento dei due vitigni, volta a confermare il ritardo della Brugnola rispetto alla Chiavennasca (ecotipo locale di Nebbiolo). Ciò apre la possibilità di sfruttare agronomicamente la difformità fenologica fra i due vitigni nei nuovi areali viticoli provinciali, soprattutto nelle fasce altimetriche più basse, come misura di protezione dalle gelate tardive del mese di aprile. Per la Brugnola sono state condotte anche considerazioni economiche volte ad una possibile valorizzazione tramite il suo consumo fresco.
Tipologia del documento
Preprint
Autori
Parole chiave
Viticoltura vitigni-minori vitigni-storici Brugnola Chiavennasca-Bianca Biancaretia Valtellina Bianca Maggiore Babotraube
Settori scientifico-disciplinari
DOI
Data di deposito
15 Set 2025 10:16
Ultima modifica
15 Set 2025 10:17
URI
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