Cerini, Umberto
(2025)
Musica a Firenze in S. Lorenzo e in S. Maria del Fiore durante il granducato di Cosimo III: singole circostanze e consuetudini diffuse.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/8468.
In: Musica e liturgia in Italia nel Sei e Settecento.
A cura di:
Pasquini, Elisabetta.
Bologna:
Università di Bologna - Dipartimento delle Arti,
pp. 123-135.
ISBN 9788854972032.
In: Quaderni di Artes
A cura di:
Baldini, Elisa ;
Ledda, Giuseppe ;
Pasquini, Elisabetta ;
Santi, Francesco.
Full text disponibile come:
Abstract
Negli anni del granducato di Cosimo III (1670-1723) la musica liturgica assunse a Firenze molteplici sfaccettature: nei diversi riti che scandivano la pietà cittadina, polifonia severa e cantopiano si alternavano a fastosi apparati che vedevano l’impiego di numerosi «musici e sonatori». Memorie e cronache del tempo dedicano ampio spazio a singole circostanze che vanno oltre le ricorrenze dell’anno liturgico. Significativo è ciò che accadeva nella basilica di S. Lorenzo e nella cattedrale di S. Maria del Fiore, in particolare in alcune specifiche liturgie. Per quanto riguarda S. Lorenzo, erano importanti il canto delle litanie del sabato e i Te Deumdi fine anno; a proposito di S. Maria del Fiore, sono rilevanti e singolari le consuetudini musicali relative agli uffici di suffragio, alle messe pro eligendo pontificee soprattutto alle «entrature» degli arcivescovi che si susseguirono in quegli anni. Attraverso l’analisi degli apparati musicali di questi singoli riti è possibile prendere atto di alcune consuetudini tanto dal punto di vista del ruolo dei diversi attori della musica liturgica (chierici, cantori, organisti, «sonatori»), quanto a proposito degli stili musicali praticati e del rapporto
degli apparati musicali con lo spazio sacro e con iriti.
Abstract
Negli anni del granducato di Cosimo III (1670-1723) la musica liturgica assunse a Firenze molteplici sfaccettature: nei diversi riti che scandivano la pietà cittadina, polifonia severa e cantopiano si alternavano a fastosi apparati che vedevano l’impiego di numerosi «musici e sonatori». Memorie e cronache del tempo dedicano ampio spazio a singole circostanze che vanno oltre le ricorrenze dell’anno liturgico. Significativo è ciò che accadeva nella basilica di S. Lorenzo e nella cattedrale di S. Maria del Fiore, in particolare in alcune specifiche liturgie. Per quanto riguarda S. Lorenzo, erano importanti il canto delle litanie del sabato e i Te Deumdi fine anno; a proposito di S. Maria del Fiore, sono rilevanti e singolari le consuetudini musicali relative agli uffici di suffragio, alle messe pro eligendo pontificee soprattutto alle «entrature» degli arcivescovi che si susseguirono in quegli anni. Attraverso l’analisi degli apparati musicali di questi singoli riti è possibile prendere atto di alcune consuetudini tanto dal punto di vista del ruolo dei diversi attori della musica liturgica (chierici, cantori, organisti, «sonatori»), quanto a proposito degli stili musicali praticati e del rapporto
degli apparati musicali con lo spazio sacro e con iriti.
Tipologia del documento
Estratto da libro
Autori
Parole chiave
policoralità; cantar sull’organo; canto fermo; chierici; cappella musicale
Settori scientifico-disciplinari
ISBN
9788854972032
DOI
Data di deposito
30 Set 2025 08:44
Ultima modifica
30 Set 2025 08:45
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Estratto da libro
Autori
Parole chiave
policoralità; cantar sull’organo; canto fermo; chierici; cappella musicale
Settori scientifico-disciplinari
ISBN
9788854972032
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