Il “Duo Seraphim” di Monteverdi e il ruolo dei mottetti nella liturgia postridentina

Kurtzman, Jeffrey (2025) Il “Duo Seraphim” di Monteverdi e il ruolo dei mottetti nella liturgia postridentina. DOI 10.6092/unibo/amsacta/8471. In: Musica e liturgia in Italia nel Sei e Settecento. A cura di: Pasquini, Elisabetta. Bologna: Università di Bologna - Dipartimento delle Arti, pp. 187-198. ISBN 9788854972032. In: Quaderni di Artes A cura di: Baldini, Elisa ; Ledda, Giuseppe ; Pasquini, Elisabetta ; Santi, Francesco.
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Il Duo Seraphim, il terzo dei sacri concentusdel Vespro della Beata Vergine (1610) di Claudio Monteverdi, è stato spesso ritenuto inadatto a una festa mariana, sia in sostituzione di un’antifona sia come mottetto interpolato, a causa del suo testo riferitoalla Trinità. Tuttavia, ricerche recenti sulla presenza di testi non canonici nella liturgia conducono a una conclusione contraria: la Trinità è menzionata numerose volte nei vespri, anche in quelli dedicati a Maria, nei testi per la dossologia minore e in altri testi. Il Duo Seraphim implicitamente invoca Maria come tramite del passaggio dalla teologia dell’Antico Testamento a quella del Nuovo Testamento; esso risulta quindi affatto idoneo come testo da interpolare in un vespro mariano, come ha fatto Monteverdi.

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