Ciliberti, Galliano
(2025)
“Cantare il Vangelo”. L’impiego liturgico dei dialoghi in latino nella Roma del Seicento.
DOI
10.6092/unibo/amsacta/8473.
In: Musica e liturgia in Italia nel Sei e Settecento.
A cura di:
Pasquini, Elisabetta.
Bologna:
Università di Bologna - Dipartimento delle Arti,
pp. 223-234.
ISBN 9788854972032.
In: Quaderni di Artes
A cura di:
Baldini, Elisa ;
Ledda, Giuseppe ;
Pasquini, Elisabetta ;
Santi, Francesco.
Full text disponibile come:
Abstract
Se le Historiae sacraedi Carissimi erano eseguite dopo il terzo salmo nei vespri (secondo la testimonianza del protonotaro apostolico Michel de Saint-Martin nel 1650), i dialoghi in latino venivano invece impiegati nella liturgia della messa (come testimoniano ben undici componimenti di Vincenzo Ugolini per la Cappella Giulia nel 1621). Il testo di queste composizioni era tratto dal Vangelo, rispecchiava il periodo liturgico e veniva adattato alla musica attraverso piccole modificazioni (a volte con veri e propri tagli che erano naturalmente adeguati alla funzionalità “drammaturgica” del brano). I dialoghi, sostituendo la semplice lettura dei passi evangelici da parte del celebrante, possedevano una forte carica descrittiva. I compositori (Sacchi, Massenzio, Catalano, Antonelli, Pace, Anerio, Quagliati, Ugolini, Ratti, Micheli,Cima, Stefanini, Antonelli, Molli, Mazzocchi, Marazzoli, eccetera) interpretavano il testo secondo le committenze ecclesiastiche (non rinunziando al proprio stile) e spesso affidavano voci diverse ai vari personaggi (per esempio, se nel racconto Gesù era presentato nella sua figura giovanile, la sua voce poteva essere affidata a una tessitura acuta, mentre altrimenti era preferita quella più grave).
Abstract
Se le Historiae sacraedi Carissimi erano eseguite dopo il terzo salmo nei vespri (secondo la testimonianza del protonotaro apostolico Michel de Saint-Martin nel 1650), i dialoghi in latino venivano invece impiegati nella liturgia della messa (come testimoniano ben undici componimenti di Vincenzo Ugolini per la Cappella Giulia nel 1621). Il testo di queste composizioni era tratto dal Vangelo, rispecchiava il periodo liturgico e veniva adattato alla musica attraverso piccole modificazioni (a volte con veri e propri tagli che erano naturalmente adeguati alla funzionalità “drammaturgica” del brano). I dialoghi, sostituendo la semplice lettura dei passi evangelici da parte del celebrante, possedevano una forte carica descrittiva. I compositori (Sacchi, Massenzio, Catalano, Antonelli, Pace, Anerio, Quagliati, Ugolini, Ratti, Micheli,Cima, Stefanini, Antonelli, Molli, Mazzocchi, Marazzoli, eccetera) interpretavano il testo secondo le committenze ecclesiastiche (non rinunziando al proprio stile) e spesso affidavano voci diverse ai vari personaggi (per esempio, se nel racconto Gesù era presentato nella sua figura giovanile, la sua voce poteva essere affidata a una tessitura acuta, mentre altrimenti era preferita quella più grave).
Tipologia del documento
Estratto da libro
Autori
Parole chiave
dialogo latino; musica sacra; Roma; liturgia; secolo XVII
Settori scientifico-disciplinari
ISBN
9788854972032
DOI
Data di deposito
30 Set 2025 08:47
Ultima modifica
30 Set 2025 08:48
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Estratto da libro
Autori
Parole chiave
dialogo latino; musica sacra; Roma; liturgia; secolo XVII
Settori scientifico-disciplinari
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9788854972032
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